Seconda udienza del processo a Vigilanza Democratica: i testimoni della difesa e la solidarietà che cresce!

Milano, 17 febbraio 2018

 

21 febbraio 2018, II udienza del processo a Vigilanza Democratica

I testimoni della difesa e la solidarietà che cresce!

 

Il 21 febbraio 2018, alle h.14 presso il Tribunale di Milano (giudice titolare Paola Maria Braggion) si terrà la nuova e forse ultima udienza del processo contro la compagna Rosalba della Redazione di Vigilanza Democratica accusata di “diffamazione” da Vladimiro Rulli ex agente del VII Reparto mobile di Bologna (ora operativo nell’Ufficio Immigrazioni a Pescara) a seguito dell’Appello “Cosa deve ancora accadere perché il VII Reparto mobile di Bologna venga smantellato?”

Durante la prima udienza sono stati ascoltati il teste dell’accusa, il commissario della Polizia Postale di Pescara, Alessandro Clementi e lo stesso Vladimiro Rulli. [leggi il resoconto pubblico]

Il 21 febbraio sarà la volta dei testimoni della difesa.

Tra i testimoni ammessi dal giudice  Paola Maria Braggion

Paolo Scaroni, vittima del VII Reparto mobile

– Enrico Zucca, uno dei PM che condussero le inchiesta scaturite dal G8 di Genova nel 2001 a cui anche il VII Reparto mobile partecipò

– Salvatore Palidda, professore ordinario di sociologia presso l’Università di Genova, autore di vari saggi sull’operato delle FdO tra cui  “Polizia Postmoderna. Per una etnografia del nuovo controllo sociale”.

 

Si sviluppa la solidarietà con Rosalba e Vigilanza Democratica!

All’appello che abbiamo lanciato il 24 gennaio hanno risposto in tanti da un capo all’altro del paese. Organismi, RSU, lavoratori, collettivi, spazi sociali, gruppi ultras, partiti, candidati alle prossime elezioni (politiche nazionali e regionali della Lombardia), attivisti, artisti, intellettuali e sindaci.

Tante le voci che si sono levate per sostenere Rosalba, in difesa del diritto di espressione sancito dall’articolo 21 della Costituzione, per l’introduzione del codice identificativo per gli agenti in servizio e di una effettiva legge sul reato di tortura, per lo scioglimento del VII Reparto mobile di Bologna.

Tra queste voci, anche quella di Lucia Uva, che chi è impegnato nella lotta contro gli abusi di polizia ha particolarmente a cuore.

Riportiamo a seguire il comunicato di solidarietà pervenutoci da Gianluca Vitale, uno degli avvocati da sempre impegnati nella difesa dei No TAV, invitando altri avvocati  a seguire il suo esempio.

 

Avvocato Gialuca Vitale

Io sto con Rosalba Romano e con la redazione del sito Vigilanza Democratica.

Io sto con loro, nella vicenda che ha condotto al processo di Milano, perché è l’articolo 21 della Costituzione che me lo impone; perché la libertà di manifestare il proprio pensiero deve esistere anche quando questo è ritenuto scomodo o contrario all’ordine costituito; perché la critica anche feroce all’operato delle forze dell’ordine è assolutamente legittima in una società democratica; perché le gravi vicende che più volte, dal G8 di Genova alla Val di Susa, da Ferrara a Regina Coeli, hanno visto inermi cittadini picchiati, torturati, uccisi, dimostrano che tutto ciò può accadere ed accade, nella nostra Repubblica Italiana in cui la sovranità dovrebbe appartenere al popolo.

Io sto con loro, in questa vicenda, perché la battaglia affinché le forze di polizia siano identificabili è una battaglia legittima e doverosa; perché troppe volte i colpevoli di fatti gravissimi non sono stati puniti proprio perché era impossibile identificarli, complice anche la connivenza dei loro colleghi e dei loro comandanti; perché la richiesta di addivenire ad una normativa anche dell’unione europea che imponga questo identificativo è comune a tutti i paesi dell’unione (alcuni dei quali ce l’hanno già), ed anche di questo abbiamo recentemente discusso in un recentissimo incontro degli AvocatsEuropéensDémocrates, con avvocati tedeschi, francesi, spagnoli, catalani, olandesi, belgi, turchi, greci; perché anche recentemente la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha condannato la Germania per le investigazioni che non avevano consentito di individuare e processare poliziotti colpevoli di trattamenti inumani e degradanti, spiegando come l’investigazione inefficace equivale a garanzia di impunità (Hentschel and Stark vs Germany).

Io sto con loro, in questa vicenda, perché venga finalmente introdotto in Italia una reale punizione del reato di tortura, ciò che non è l’art. 613 bis recentemente introdotto nel codice penale; perché gli stessi giudici dei fatti di Genova hanno chiesto di non approvare quella norma, poiché non avrebbe consentito di definire tortura neppure molti dei gravissimi fatti avvenuti durante e dopo il G8; perché anche il Comitato contro la Tortura delle Nazioni Unite, nel dicembre 2017, nel suo rapporto sull’Italia ha concluso che il reato, così come è scritto, rischia di lasciare ampi margini di impunità della tortura di Stato, oltre a condannare, tra le altre cose, l’uso eccessivo della forza da parte della polizia in occasione di proteste sociali, raccomandando che siano fatte indagini effettive e sia possibile realmente identificare i responsabili.

Io sto con loro perché troppo spesso come avvocato ho assistito, con la pettorina nelle piazze e con la toga nelle aule,alle violenze ed all’impunità.

Torino, 16 febbraio 2018

Gianluca Vitale

Avvocato del Foro di Torino

Via Cibrario 12, 10144 Torino

Avvocato.gianlucavitale@gmail.com

 

 

altre note di solidarietà e foto qui.

 

***

La solidarietà con Rosalba varca i confini del nostro paese!

 

Lega Internazionale dei Popoli in Lotta (ILPS)

 

SOLIDARIETÀ ALLA COMPAGNA ROSALBA

E AI REDATTORI DI VIGILANZA DEMOCRATICA

 

dal Prof. Jose Maria Sison

Presidente del Comitato di Coordinamento Internazionale

DELLA Lega Internazionale dei Popoli in Lotta

12 febbraio 2018

La Lega Internazionale dei Popoli in Lotta solidarizza con Rosalba Romano e la redazione di Vigilanza Democratica nella loro lotta contro l’impunità e gli abusi delle forze dell’ordine, e nella loro strenua campagna di difesa dei diritti civili del popolo italiano.

La compagna Rosalba è un membro del Partito dei CARC e caporedattrice del sito Vigilanza Democratica. Assieme ai colleghi della redazione è accusata di “diffamare” gli agenti di polizia del VII Reparto Mobile di Bologna.

Dal 2013, Vigilanza Democratica ha denunciato con coraggio gli abusi commessi dal reparto mobile di Bologna. Ha sempre esortato i propri lettori a difendere la Costituzione italiana, a lottare per la verità e la giustizia, a lottare contro la repressione e contro l’impunità e gli abusi di polizia. Ha fatto appello a che gli agenti di polizia siano chiaramente identificabili quando sono in servizio e per l’inclusione del reato di tortura nel codice penale italiano.

La compagna Rosalba e i suoi colleghi stanno facendo fronte ad una rappresaglia per aver difeso le libertà civili e per aver lottato contro l’impunità e gli abusi di stato.

La Lega Internazionale dei Popoli in Lotta condanna la repressione della libertà di parola e della libertà di espressione. Ci schieriamo a fianco dei compagni di Vigilanza Democratica e del Partito dei CARC nella loro giusta lotta contro l’impunità e gli abusi delle forze dell’ordine. Facciamo appello alle organizzazioni membri e agli amici in Italia di unirsi nel dichiarare: Solidarietà alla compagna Rosalba e alla redazione di Vigilanza Democratica! Basta abusi e impunità!

 

***

Fronte Nazionale Democratico delle Filippine

COMITATO NAZIONALE ESECUTIVO

Febbraio 12, 2018

 

Il Fronte Nazionale Democratico delle Filippine (FNDF) esprime ferma solidarietà alla compagna Rosalba Romano, alla redazione di Vigilanza Democratica e ai compagni dei CARC

Il Fronte Nazionale Democratico delle Filippine esprime la propria solidarietà alla compagna Rosalba Romano, alla redazione di Vigilanza Democratica e ai compagni dei CARC che sono sotto processo al Tribunale di Milano, che li accusa falsamente di “diffamazione”, quando tutto quello che stanno facendo è lottare contro l’impunità e gli abusi delle forze dell’ordine. Rivendicano in modo assolutamente giusto che la tortura sia ufficialmente riconosciuta come un crimine.

Chiedono con forza lo smantellamento del VII Reparto Mobile di Bologna, che è responsabile di violenze indiscriminate contro i cittadini. Un chiaro esempio è il pestaggio di Paolo Scaroni, che nel 2005 faceva parte di un gruppo ultras. La loro violenza è stata tanto brutale che Paolo Scaroni è stato reso invalido a vita.

Il FNDF si unisce ai militanti italiani a Napoli e in molte città e altre parti d’Italia che stanno facendo campagna di solidarietà per la compagna Rosalba Romano, per la redazione di Vigilanza Democratica e per i compagni dei CARC. Sono campagne per la verità e la giustizia. Mostrano i legami tra la repressione poliziesca e la campagna elettorale contro gli immigrati in Italia.

Il FNDF e il popolo filippino che stanno conducendo una lotta rivoluzionaria per la liberazione nazionale e sociale esprimono con forza la loro solidarietà con il popolo italiano.

Vittoria per la valorosa battaglia della compagna Rosalba Romano, della redazione di Vigilanza Democratica e dei militanti dei CARC!

Abbasso i reparti di polizia repressivi che commettono impunemente abusi contro il popolo!

Viva la lotta per la verità e la giustizia del popolo italiano!

 

Luis G. Jalandoni

Membro del Comitato Esecutivo Nazionale

Capo della Rappresentanza Internazionale

Fronte Nazionale Democratico delle Filippine

Rispondi

Iscriviti alla newsletter

Abilita JavaScript nel browser per completare questo modulo.

I più letti

Articoli simili
Correlati

Volantino contro la spirale della Terza guerra mondiale

Scarica il PDF Insorgiamo. Non un uomo, un soldo, un...

[Piombino] Serve più che mai una spinta dal basso

Sono più di 10 anni che va avanti la...

4 novembre in piazza: appello del Calp di Genova

Unire le lotte e le mobilitazioni contro la guerra...