Massa. Dopo più di 40 giorni di presidio permanente si consolidano le basi affinché gli operai Rational prendano in mano la fabbrica attraverso la costituzione di un cooperativa.
Il 12 aprile gli operai hanno acceso le lavatrici che producono per lavare le tute di alcuni operai di aziende della zona, un’iniziativa simbolica, ma ha mostrato praticamente l’utilità sociale del loro lavoro e le tante sinergie possibili con il territorio, svolgendo una funzione che dovrebbe essere garantita per tutelare la salute e sicurezza. Infatti ci sono prescrizioni di legge e sentenze giudiziarie che impongono alle aziende il lavaggio del vestiario contaminato da agenti chimici e biologici, prescrizioni quasi sempre disattese perché rappresentano un costo per i padroni. Un operaio dell’indotto GE ha ricordato la morte per asbestosi della madre, che lavava i vestiti del marito impiegato alla Fibronit, azienda che lavorava l’amianto. Gli operai Rational mostrano come contribuire alla salute e alla sicurezza degli operai e delle loro famiglie è parte di ciò che bisogna intendere per attuare la Costituzione; istituzioni e sindacati devono fare la loro parte per aprire questo “sbocco di mercato”. Perchè questo è un elemento che preoccupa i lavoratori, visto che il “libero mercato” è nella realtà un’arena in cui i capitalisti si fanno le scarpe l’un l’altro con ogni mezzo (alla faccia della Costituzione).
Il 13 aprile c’è stato un primo incontro in Regione, a cui era presente tutto il Consiglio Comunale di Massa, per aprire un tavolo di discussione su due punti: erogazione di ammortizzatori sociali (strettamente legata al rilancio della produzione) e imposizione alla banca della rinegoziazione del debito dietro la presentazione di un nuovo piano industriale. I padroni invece non hanno messo niente sul piatto, se non discorsi vaghi dove l’unica certezza sono i licenziamenti, e sono stati di fatto tagliati fuori, non sono più ritenuti referenti affidabili da nessuno.
Il 14 gli operai hanno incontrato i tecnici della Lega delle Cooperative per esaminare i passi da fare. Anche questo è un traguardo importante, dato che sulla possibilità e l’opportunità di costituirsi o meno in cooperativa c’è stata una lunga discussione: le difficoltà economiche e tecniche che si presentano, i nuovi compiti e responsabilità da assumere erano un deterrente e pure il funzionamento interno della cooperativa è stato ampiamente dibattuto. Il prestigio ottenuto dagli operai rispetto alle istituzioni, la forza, l’organizzazione che hanno messo in campo e la fiducia che si sono conquistati hanno spinto istituzioni (Sindaco in testa) e sindacati a sostenere la prospettiva della cooperativa e ciò dà ai lavoratori maggiore fiducia.
Il 21 aprile il piazzale della fabbrica è tornato a essere centro di riferimento politico della città, con l’assemblea “Applicare la Costituzione: difendere e conquistare posti di lavoro!”. Il principale relatore è stato il Vice Presidente emerito della Corte Costituzionale Paolo Maddalena, c’è stata la partecipazione di oltre cento persone fra cui tanti cittadini massesi (ma anche studenti da Siena e compagni da altre città della Toscana), comitati popolari come il Popolo dell’Acqua, sindacalisti, il sindaco di Massa Volpi, il Segretario Nazionale del P.CARC Pietro Vangeli, il Consigliere Comunale di Napoli Antonio Luongo, il M5S. Tanti che non sono potuti essere presenti, come gli operai della Piaggio e delle acciaierie di Piombino, il Consolato Bolivariano del Venezuela di Napoli, il coordinamento FCA centro-sud, il sindaco di Napoli De Magistris, hanno inviato i propri saluti.
Molti intervenuti hanno riconosciuto il carattere “rivoluzionario” della lotta degli operai Rational e si sono messi a disposizione per contribuire e per sostenerla.
Particolarmente importanti i messaggi di Romolo Calcagno della Mancoop di Castelforte (LT) e di Antonio Ferrante dei cantieri navali Megaride di Napoli, esponenti di due esperienze vincenti di recupero di aziende attraverso lotte anche aspre (i portuali di Napoli sono stati in occupazione per tre anni) che si sono resi disponibili da subito a incontrarsi per mettere a disposizione la loro esperienza.
Il professor Maddalena, che al mattino era a Sesto Fiorentino a sostenere la lotta degli operai della Ginori, nel suo intervento si è soffermato sulla questione della prevalenza della Costituzione sulle altre leggi dello Stato. In particolare gli articoli 41 e 42 che regolano la proprietà privata, subordinata a quella pubblica e “in concessione” al padrone: se questi va contro l’utilità sociale – nella fattispecie creare posti di lavoro – allora gli deve essere revocata. Non siamo ingenui e sappiamo bene quanto oggi questo precetto, come tanti altri di carattere progressista contenuti nella Costituzione, sono largamente disattesi; le masse popolari li hanno comunque difesi vittoriosamente con il referendum del 4 dicembre spedendo a casa Renzi, che aveva il compito di cancellarli definitivamente. Anche in questo gli operai Rational aprono una strada, e nella pratica si riprendono ciò che è loro e per cui lavorano da anni togliendolo dalle mani degli speculatori di turno. Anche in questo attuano la Costituzione e devono essere presi come esempio. E’ importante la proposta del professor Maddalena di convocare un’assemblea nazionale con gli operai dei tanti stabilimenti che hanno portato solidarietà e i sindaci dei territori di riferimento, per parlare dell’attuazione di queste leggi costituzionali e trovare i modi concreti per farlo.
Sulla scia della mobilitazione operaia, la FIOM ha lanciato una raccolta di firme contro il corteo nazionale che Forza Nuova vuole fare a Massa il Primo Maggio. Si tratta di un’evidente provocazione che prima di tutto è sintomo di debolezza della borghesia locale, costretta a ricorrere alle marionette reazionarie per cercare di riprendere in mano una situazione che gli è evidentemente sfuggita.