Riportiamo di seguito un post su facebook di un consigliere comunale di Ercolano del Movimento Cinque Stelle, Gennaro Cozzolino, che abbiamo conosciuto, come Partito dei CARC, in occasione della lotta contro la chiusura di una fabbrica di Arzano, la Nuova Sinter, di cui era lui stesso un operaio dipendente. La posizione di Cozzolino è posizione diffusa tra gli attivisti del M5S e riguarda tanto la mobilitazione delle masse popolari nel nostro paese a livello nazionale, tanto le diramazioni più locali dove si muovono, organizzano e coordinano esperienze di lotta che tanto hanno da insegnare e da cui è importante trarre esempio e insegnamenti. Ragioniamo di questi aspetti, quindi, tenendo ben fermo che il punto centrale e principale è la mobilitazione, il protagonismo e l’organizzazione delle masse popolari del nostro paese, chi non parte da questo presupposto è fuori strada e in balia del teatrino della politica borghese e dei giochini tra correnti e interessi della borghesia, dei gruppi imperialisti e del sistema capitalista. In tal senso riproponiamo insieme al commento, l’articolo, pubblicato su questo sito, dal titolo Riflessioni veloci sullo zelo delle procure contro i sindaci di Roma e Milano.
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Oggi i click hanno deciso di dire SI all’applicazione del “nuovo codice etico” a tutti gli eletti e “nominati” M5S.
C’è chi la definisce “svolta garantista”…chi al nostro interno la chiama “sacrosanta mitigazione”.
Bene, io la definisco inadeguata e ritardata valutazione politica sfociata in sceneggiata mediatica.
Prima di spiegare il perchè, faccio un avviso a chi commenterà… siccome la bacheca è del mio personale profilo, prima di commentare, potrà capitare, a qualcuno di voi, che vi chieda di farmi le scuse per quest’ultimo anno, quindi, evitatemi proprio, potrei non accettarle.
Tornando a noi…
Premesso che io mi sono candidato rispettando un CODICE ETICO già esistente e a quello terrò fede sempre e cmq (casellario giudiziario e carichi pendenti).
Premesso che il mio personale percorso ha sempre avuto un obiettivo locale credendo fermamente che la rivoluzione culturale si fa nei territori e non si cala dall’alto, e per questo non ho mai sottoposto la mia persona al click del blog cercando lidi più ambiti.
Premesso che sono un uomo libero che sposa un progetto e che si batte per una libera evoluzione della democrazia diretta e non per sostituirsi sulle poltrone di qualcuno.
Ciò premesso, oggi mi viene calato dall’alto un “codice etico” che vado ad analizzare nel merito.
L’avviso di garanzia non è più automaticamente motivo di espulsione (già non lo era, vi serve la lista?).
L’avviso di garanzia va comunicato immediatamente allo staff (sempre se leggono le e-mail).
L’avviso di garanzia verrà valutato da Beppe (magari) e il fatidico staff ed a seconda delle sfaccettature (aggiungerei “rilevanze mediatiche”) si deciderà per la grazia, la sospensione e/o l’espulsione.
In caso di grazia, forse te la sei cavata fino alla condanna (saltando la fare determinante per una valutazione e cioè “il rinvio a giudizio”).
In caso di sospensione o espulsione, puoi fare ricorso ed altri 3 portavoce (che dovrebbero fare tutt’altro) ti giudicheranno.
In caso di tutto ciò ad un assessore da te nominato, vale tutto con conseguenze ancora poco chiare da ciò che ho compreso (dimissioni? revoca? commissariamento? è colpevole anche il sindaco?).
Ebbene, il 91% ha votato per questo codice etico.
Scusate, ma un anno fa, addò cazz stiv v???
Un anno fa quando prima in 4 poi in 5 – 6 – 15 di noi ci opponemmo da portavoce all’espulsione di Rosa Capuozzo facendo un comunicato congiunto dove difendevamo chi “combatte nei territori” e “fino a prova contraria parte lesa”, voi DOVE STAVATE???
Si vede che sto nervoso?!?
Bene, un anno fa (ma anche a settembre dopo il video della “città metropolitana”) noi eravamo gli “appestati”, gli “scissionisti”, i “protagonisti”…voi eravate quelli “giusti”, i “puristi”, che prima sostenevano Rosa a scatola chiusa quando sul blog si diceva di farlo e poi la buttavate a mare perchè ve lo dicevano “tre scimmiette” sedute su un tavolino.
A si…stavate a difendere chi giustificava la richiesta di espulsione di Rosa (e magari anche con la garanzia di ritorno) perchè c’era il sospetto dei voti (voti e non delle concessioni fatte, anzi) della camorra. Ma a Quarto ci sono state anche le elezioni regionali??? Ahhh, e chi ha preso voti lì e poi, chi abbiamo votato presidente del consiglio regionale, forse l’indagata D’Amelio…secondo quale codice etico interno o regolamento particolareggiato?
Bene, ma 8 mesi fa, dove stavate quando si sospendeva Pizzarotti (perchè non aveva comunicato un avviso di garanzia poi chiusosi in un non luogo a procedere) e si salvava Nogarin, quando si scaricava Gela (per mancato rispetto del programma) e Comacchio (per una doppia candidatura) e si tutelava Pomezia (come va l’acqua pubblica ???) e Bagheria (caso simile a quello della casa abusiva a Quarto)…ma voi, tifosi a prescindere dei Re romani, dove eravate?!?
Bene, ma dove eravate quando i nostri parlamentari (portavoce???) ricevevano querele e quindi avvisi di garanzia ma nulla succedeva (forse useranno anche l’immunità a breve?).
ERAVATE IN QUEL 9% DI OGGI…ERAVATE IL NO!!!
L’ho detto mesi e mesi fa:
“Arriverà il giorno che il blog dirà cose che noi diciamo da anni…quel giorno tutti le accetteranno tranne chi ha lottato per esse”…e così è stato.
Oggi quel 91% deve vergognarsi per come ha lasciato soli alcuni di noi e chiedere scusa…no, non a me, io non le accetterei, ma a tutti coloro che hanno lottato per la vera democrazia all’interno del M5S…ai portavoce cacciati senza un motivo reale se non SOLO ED ESCLUSIVAMENTE quello mediatico che poteva e può ledere il M5S.
Chiedete scusa anche perchè NON è CAMBIATO NULLA …decideranno sempre in modo discrezionale, valuteranno se i sondaggi salgono o scendono, se sei un yesman o meno, se sei grillino, talebano o pentastellato.
I mio codice etico esiste perchè io sono eticamente e moralmente pentastellato e non farò mai ciò che è stato fatto per i click sul blog, per accaparrarsi voti on-line e non, per crearsi correnti e nominare amici e parenti.
Il CODICE ETICHE queste cose non vuole affrontarle, non vuole resettare gli iscritti e non vuole garantire un governo a 5 stelle scegliendo DAVVERO chi mandare a Roma a difendere un sogno…un sogno molto più mio che vostro, tifosi allineati in attesa dell’occasione giusta.
A breve si voterà per le politiche, io faccio una proposta:
“Cacciate me dal M5S ma candidate SOLO coloro che hanno dimostrato di combattere per un sogno…candidate i portavoce comunali e regionali a sostegno dei 100 che stanno in parlamento”.
Solo così farebbe una forza politica che davvero vuole governare questo Paese…ma fin quando non lo dirà il blog o qualche supereroe, resterò io lo scissionista appestato personaggetto.
Io tifo solo allo stadio e tifo Napoli.
P.S. non mettete i “mi piace” e non condividete…potrebbe infastidire qualcuno per le troppe visualizzazioni
[Italia] Riflessioni veloci sullo zelo delle procure contro i sindaci di Roma e Milano
E’ impossibile e sbagliato accomunare l’avviso di garanzia a Sala con l’arresto di Marra. I singoli personaggi sono entrambi il vecchio marcio travestito da nuovo, ma il peso politico delle amministrazioni che rappresentano è diverso e diverso è il loro ruolo.
La giunta Raggi è un problema di governabilità per i vertici della Repubblica Pontificia (parliamo pur sempre della loro capitale e del centro dei traffici e degli intrighi di ogni tipo) nonostante stia assicurando continuità con certi poteri forti, nascondendosi dietro al fatto che “certe delibere erano state decise in precedenza” (…in particolare da Tronca, aggiungiamo noi. Però il sindaco è lei e se una delibera va stralciata, la stralcia!).
La giunta Sala è il rigurgito della peggio criminalità organizzata nell’affare EXPO, tinta di arancione e decantata dai perdenti nati della sinistra borghese (eccetto le spoglie del PD post referendum, non esiste più nessun partito che ha sostenuto Sala nel giugno scorso), è l’unica grande città rimasta in mano alla cricca Renzi e a chi le ha retto il sacco.
Ma è da escludere che il terremoto politico a Roma sia indipendente da quello milanese. Sono fatti diversi, ma sono legati. Il più evidente ed epidermico legame attiene alla crisi politica in corso nel paese, al vicolo cieco in cui i vertici della Repubblica Pontificia si sono infilati con il governo “di responsabilità” Gentiloni-Renzi-Bergoglio e alle possibili elezioni politiche all’orizzonte. “Muoia Sansone con tutti i filistei”, cioè: fare fuori il M5S a qualunque prezzo. Anche al prezzo di sacrificare un faccendiere qualunque prestato alla politica e imposto al governo di Milano.
La Raggi paga il conto di aver consentito il prosieguo delle manovre speculative e antipopolari per mano dei palazzinari romani (Tronca ne era il prestanome e capofila, il Vaticano è il nocciolo duro), di non essersi opposta a sfratti e sgomberi, di aver solo minacciato di sottomettere la Curia alla legalità italiana, di aver solo minacciato di fare pulizia nel sottobosco della malavita fascista – politico – clericale di Roma. Ha promesso e promesso e non ha combinato ancora nulla. Ha promesso fuoco e fiamme, ma ha continuato a permettere che vecchie autorità medievali facessero il bello e il cattivo tempo. A fare la voce grossa senza essere conseguenti non si guadagna niente. Così, da “anche la Curia paghi le tasse” al “Buona onda” al Papa, è stata servita: invisa ai poteri forti, ma soprattutto senza il sostegno, decisivo, delle masse popolari.
Il M5S ora deve porre fine al nascondino a cui ha giocato fino a oggi. Se persiste a invocare onestà, legalità, rispetto delle regole, elezioni subito, ecc. finisce inghiottito da un vortice creato dai vertici della Repubblica Pontificia e alimentato da sé stesso. Se perde Roma sotto accuse gravi (la maggior parte false, ma insomma, Marra, ex di Alemanno, lo hanno scelto loro…), se cede alla manovra denigratoria, se offre il fianco alle speculazioni mediatiche sulle firme false, se cade nelle beghe interne da pollaio è perso, finito, disgregato. Dopo l’arresto di Marra, Grillo ha revocato una manifestazione a Siena sull’affaire Monte dei Paschi. Male, molto male. L’unica forza residua del M5S è attingere dalla mobilitazione delle masse popolari. Che esca nelle piazze! Che faccia valere quella credibilità di cui ancora gode. Che si allei subito con la parte sana di quegli esponenti del movimento sindacale, politico, della società civile, delle amministrazioni locali che sono disposti. Non a un accordo elettorale, ma a operare come comitato di liberazione nazionale.
Tutto sulle nostre teste. Mentre c’è che tira un sospiro di sollievo perché con il voto del 4 dicembre “abbiamo salvato la Costituzione”, mentre c’è che si incazza perché il nuovo ministro dell’istruzione ha la terza media, mentre c’è chi si accapiglia perché “il M5S sono come gli altri” e scrive frasi sgrammaticate sui social network per imitare, a detta loro, gli elettori medi del M5S, il programma comune dei vertici della Repubblica Pontificia prosegue, alle condizioni particolari dettate dalla batosta che hanno preso con il referendum. Per dirne una, la più importate, stanno distruggendo il CCNL. Sembra che fra i vincitori del referendum, denigratori e sostenitori del M5S e M5S stesso, se ne siano accorti solo gli operai e pochi altri. Ma del resto è normale, sono gli operai che si accorgono prima e meglio di quello che succede, perché in un posto di lavoro in cui sei obbligato a rimanere di notte anche se le condizioni di salute impongono che ti sia cambiato il turno, in un posto di lavoro dove alla fine ci muori, sei pure costretto a farti più attento rispetto a come vanno le cose del mondo. E dunque, alla faccia di chi è convinto e si sgola per convincere che la classe operaia non esiste più, sono gli operai ad aver preso il testimone della vittoria del NO del 4 dicembre. Non il Tribunale di Roma o di Milano. Non Gentiloni. Non il M5S. Non la Raggi (per senso del ridicolo omettiamo Sala e Pisapia…). Sono gli operai a evitare che tutto succeda sulle nostre teste.
Bando al tifo da stadio e agli opinionismi. Ai lamenti, alle scuse e ai teatrini. La strada è a un bivio. Le sorti del paese in mano alle fazioni dei vertici della Repubblica Pontificia alle prese con colpi di mano e regolamenti di conti fra loro oppure le sorti del paese in mano alla mobilitazione degli operai e delle masse popolari. La Costituzione in mano a chi ne decanta i valori e intanto trama (chiagni e fotti) oppure l’applicazione della parte democratica e progressista della Costituzione nelle mani di chi ha combattuto per ottenerla. Aspettiamo un governo di responsabilità nazionale degli irresponsabili ladri, accattoni, speculatori, cardinal-bertoni oppure costituiamo un governo di emergenza delle organizzazioni operaie e popolari.
Achille