CCNL Metalmeccanici: nelle fabbriche dove ci sono gruppi, anche piccoli, di operai organizzati, il NO sta vincendo!

La battaglia in difesa del CCNL continua anche dopo il referendum truffa del 19, 20 e 21 dicembre. Non affidarsi ai rituali della “democrazia rappresentativa”, prestando il fianco ai maneggi della destra sindacale! Le manovre, le intimidazioni e le truffe di FIOM, FIM e UILM  indicano che  Landini, Bentivogli e Palombella hanno difficoltà a controllare la base di iscritti e non controllano completamente neanche l’apparato. Indicano quindi che ci sono ampie possibilità per mobilitare tutti i lavoratori (compresi quelli iscritti a CGIL, CISL e UIL), contrari all’accordo per il CCNL dei metalmeccanici e più in generale decisi a difendere il CCNL.
Anche sul terreno sindacale si verifica quanto avviene a livello politico (vedi esito referendum): la borghesia, i suoi partiti politici, i suoi agenti sindacali e i suoi apparati di intossicazione hanno difficoltà a controllare l’esito delle votazioni perché crescono il distacco e il disprezzo dei lavoratori e delle masse popolari.

Organizzarsi in ogni azienda indipendentemente dalle sigle sindacali, coinvolgendo i tanti operai contrari all’accordo  truffa, costruire organizzazioni operaie che si coordinano tra loro su scala via via più ampia!

Intervenire anche fuori dalle aziende: 10, 100, 1000 iniziative per mobilitare lavoratori, pensionati e precari a condurre un’azione efficace in difesa del CCNL, contro la chiusura delle fabbriche e lo smantellamento dei servizi, contro l’eliminazione delle conquiste di civiltà e benessere (cioè contro il programma comune dei vertici della Repubblica Pontificia, con Renzi e dopo Renzi) e più in generale per trasformare il paese approfittando delle condizioni favorevoli create dall’esito del referendum sulla riforma costituzionale del 4 dicembre!

Nel contesto attuale, le lotte rivendicative per essere efficaci devono essere combinate con la promozione di un movimento di lotta sindacale e politico per dare al paese un governo tramite il quale i lavoratori, i pensionati, i precari possono raggiungere i loro obiettivi, tutelare ed estendere i loro diritti.

La vittoria del referendum contro la riforma Renzi della Costituzione ha mostrato quanto sono fragili i nostri nemici: costruiscono trappole in cui loro stessi cadono. Fare del CCNL firmato da Landini (FIOM), Bentivogli (FIM) e Palombella (UILM) lo spunto per mobilitare forze e formare organismi operai in ogni azienda e portare fuori dalle aziende l’influenza degli operai organizzati: questa è la linea che noi comunisti dobbiamo attuare e che attueremo.

 

– Alcuni risultati delle votazioni

ELECTROLUX di Solaro (MI)

dipendenti 852, aventi diritto al voto 743, votanti 576

NO 330

SI’ 244

NULLE 2

 

MOTO GUZZI (Gruppo Piaggio) di Lecco

51 votanti

NO 28

SI’ 21

BIANCHE 2

 

SAME di Treviglio (Bergamo)

NO 765
SI’ 79
NULLE/BIANCHE 10

 

DALMINE TENARIS di Bergamo

NO 412
SI’ 337
BIANCHE 5
NULLE 6

 

OLVAN di Lurano (BG)

NO  29

SI’ 20

 

DANIELI  & C. di Udine

NO all’85% (188 votanti)

 

SCN GROUP SPA di Thiene (VI)

dipendenti 307 (di cui 181 operai e 124 impiegati), aventi diritto al voto 307, votanti 204 (di cui 134 operai e 70 impiegati)

NO 108

SI’ 71

NULLE 5

BIANCHE 20

 

ELECTROLUX di Susegana (Treviso)

1094 dipendenti, 917 presenti e 654 votanti

NO 480

SI’ 171

 

CARBON STEEL (Gruppo Marcegaglia) Dusino S.Michele – Asti

128 votanti

NO 95

SI’ 12

 

MECAVIT di Castel Guelfo (Bologna) NO al 99% (23 su 24 votanti)

 

MOTORI MINARELLI di Bologna

159 votanti
NO 105
SI’ 52
NULLA
BIANCA 1

 

CFT Parma

349 dipendenti

NO 68

SI’ 56

 

ELECTROLUX di Forlì
– Seggio impiegati

aventi diritto al voto 242, votanti 44 (18,1%)
NO 23 (52,2%)
SI’ 21 (47,8%)
BIANCHE/NULLE 0
– Seggio operai
aventi diritto al voto 674, votanti 483 (71,6%)
NO 422 (87,3%)
SI’ 59 (12,2%)
BIANCHE/NULLE 2 (0,5%)
– Totali
aventi diritto al voto 916, votanti 527 (57,5%)
NO 445 (84,4%)
SI’ 80 (15,1%)
BIANCHE/NULLE 2 (0,5%)

 

CMG GAMBINI di Altopascio (LU)

dipendenti 140

NO 68

SI’ 5

 

SCIENZA E FABRICA MACHINALE di Cascina (PI)

34 dipendenti, 18 votanti

NO 15

SI’ 3

 

AEROAVIO (gruppo GE) di Pomigliano (NA)

373 votanti (33% degli aventi diritto)
NO 316

SI’ 53
NULLE 2
BIANCHE 2

 

BTicino di Torre del Greco (NA)
NO 86
SI’ 16
NULLE 4

 

MERIDBULLONI di Castellamare di Stabia (NA)

63 votanti

NO 48

SI’ 15

 

 

SIRTI di Sala Consilina (Salerno) NO al 70%

 

 

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– Comitato per il NO al CCNL metalmeccanici – Electrolux Susegana (TV)

 

CONTRATTO NAZIONALE METALMECCANICI? COSI’ NO!

Il nuovo contratto nazionale metalmeccanici ha parti rinviate a una futura stesura del testo  su temi rilevanti: ruolo dei lavoratori e RSU in relazione ai temi collegati con la democrazia, partecipazione e limiti all’azione di protesta; modalità di uso della sanità privata integrativa, sperimentazione dell’inquadramento, lavoro agile, ecc. Altre parti invece sono chiuse e firmate.

Si dovrebbe votare sui testi definitivi e  non parziali.

ORARI e STRAORDINARI

Il nuovo contratto prevede fino a 120 ore anno di orario a disposizione della aziende senza dover  contrattarlo preventivamente con i lavoratori e sindacato: 40 ore di straordinario e 80 di flessibilità. Ore non sottoposte a obbligo di contrattazione e attivabili dall’azienda. L’azienda solo successivamente all’attivazione delle 80 ore ha l’obbligo di concordare con il sindacato (RSU) il periodo di recupero dell’orario. E se qualcuno per varie ragioni non è presente nei periodi di ore aggiuntive (es. sabati) nei giorni di recupero non sarà pagato salvo che non usi i suoi PAR – FERIE –  BANCA ORE. Un sistema  penalizzante e di discutibile legittimità in particolare soprattutto per le assenze motivate.

A titolo di esempio: tra straordinario e ore di flessibilità attivabili unilateralmente dall’azienda si possono lavorare fino 20 sabati all’anno obbligatori (40 sabati totali per aziende a 2 turni).

 

N.B. Nei precedenti contratti le ore di flessibilità non recuperate si trasformavano in straordinario – i sabati con maggiorazione del 50% –  con la nuova formula dell’eventuale mancato recupero “auto pagato” la flessibilità positiva perde la parificazione allo straordinario e nulla è detto sul valore economico da attribuire alle ore di flessibilità non fatte o sull’impossibilità di trovare un accordo di recupero. Un vuoto normativo.  La possibilità del datore di attivare tali ore a reparti o gruppi di lavoratori, può produrre una  perdita in termini di reddito più significativa degli  aumenti riconosciuti nel CCNL. Inoltre concentrando così gli orari di lavoro con le flessibilità +/-  le aziende possono limitare ulteriormente gli organici e relativa occupazione.

 

SALARIO – SCHEI E PAGAMENTO IN NATURA

L’ultimo contratto è scaduto a dicembre 2015. Per il 2016 non  è previsto nessun aumento sui minimi contrattuali. Prevista una tantum di 80 euro lordi a marzo 2017 (solo per il 2017).

Dal 2017 e per gli anni successivi 2018 e 2019 ogni mese di giugno sarà determinato l’aumento in relazione dell’inflazione dell’anno prima –  depurata dell’effetto inflattivo dei costi energia: petrolio gas ecc… (IPCA). Nel  2017 l’aumento sarà, a previsione attuale all’incirca di 10 euro lordi al mese al 4° livello. Per gli anni successivi dipenderà dal valore dell’inflazione misurata ufficialmente (IPCA). Stante le attuali previsioni nei 4 anni (2016 – 2019) non si raggiungeranno i 50 euro  lordi di aumento in busta paga al 4° livello.

Il peggior contratto nella storia dei metalmeccanici.

 

Tali aumenti contrattuali NON saranno pagati ai lavoratori se:

  1. A) hanno voci salariali individuali di miglior favore super minimi, premi ecc., salvo che su tale voci non sia scritto non assorbibile;
  2. B) premi e altre voci fisse derivanti da accordi sindacali sottoscritti dal 2017 in poi senza la clausola non assorbibile. In questi casi è prevista  come penalità la perdita degli aumenti del contratto nazionale che non saranno erogati (altra novità peggiorativa introdotta con questo contratto).

Le aziende daranno  una retribuzione in natura (così detto welfare aziendale) di 100 euro nel 2017, di 150 euro nel 2018 e di 200 euro nel 2019 – modalità e contenuti sono ad esclusiva decisione delle aziende, compreso come e dove spendere i buoni – tali voci non incidono e sono escluse dalla contribuzione per la pensione, sul Tfr, tredicesima e altre voci della retribuzione.

L’elargizioni dei buoni in corso nelle aziende assorbiranno i “buoni” del contratto nazionale.

 

CONTRIBUTI PENSIONE  PRIVATA

Per coloro che hanno il fondo Cometa la percentuale della quota versata dall’azienda sarà del 2% (era 1,6%), nulla spetta  in termini compensativi (niente soldi) ai lavoratori che non aderiscono al fondo pensione Cometa, o  che aderiscono ad altri fondi pensioni integrativi (sindacali o privati) anche se contribuiscono con il loro lavoro a creare il controvalore economico riconosciuto.

 

SANITA’ PRIVATA

Nuovo fondo sanitario obbligatorio – dal 1 ottobre 2017 si darà corso a un versamento di 13 euro al mese (versato direttamente dall’azienda per conto del lavoratore) per finanziare una polizza integrativa sanitaria rivolta a tutti i lavoratori con contratti a tempo indeterminato o contratti a termine oltre i 5 mesi (salvo esplicita rinuncia). La  polizza è estesa anche ai famigliari e conviventi. Le caratteristiche delle prestazioni  a favore dei lavoratori saranno definite nei prossimi mesi così come saranno stabiliti gli organismi di gestione di tale Fondo – Assemblea sociale, Consiglio di Amministrazione, Presidenza, Organi di controllo e relativi costi di gestione di queste strutture bilaterali sindacati/aziende. Chi non è iscritto, o iscritto ma non usa il fondo, non ha diritto a nessuna forma compensativa o di accantonamento, pur contribuendo indirettamente ai costi. La gestione  dell’ingente raccolta di miliardi di euro andrà in mano alle assicurazioni.

Nel contratto vi sono poi vari altri punti migliorativi tra cui (sicurezza) e peggiorativi tra cui (Legge 104).

 

Su questo contratto nazionale esprimiamo un giudizio di assoluta contrarietà e pertanto voteremo NO nel referendum. Condanniamo il divieto a rappresentare le ragioni del no in tutte le  assemblee dei lavoratori metalmeccanici  italiani.

La sindacatocrazia nega così il formarsi di opinioni critiche  e consapevoli nel voto.  

In questo contratto ci pare che la FIOM abbia tradito lo spirito e il contenuto  delle  lotte e degli scioperi chiesti dal 2010 in poi contro i contratti nazionali firmati da  Federmeccanica – FIM e UILM, perché ritenuti sbagliati e insufficienti per i lavoratori.  Se in alcuni punti  appare persino peggiorato, perché ora va tutto bene?

 

Invitiamo i lavoratori a votare NO e respingere questo contratto. È meno dannoso mantenere i contratti esistenti, riconquistando sulla spinta del giudizio dei lavoratori un contratto non così sbilanciato verso le imprese.  

COMITATO PER IL NO AL CONTRATTO NAZIONALE METALMECCANICI – ELECTROLUX SUSEGANA – BREDA AUGUSTIN, CIRILLO GIOVANNA, GRANZOTTO STEFANO, MANUELA MARCON, PAOLA MORANDIN, MORENO MURER, ANTONELLA PICCIN, ROBERTO PRADAL, SACCON LORELLA

 

– DICHIARAZIONE dalla G.E. AVIO di Pomigliano d’Arco

I sottoscritti lavoratori di G.E.AVIO Pomigliano d’Arco, iscritti alla FIOM con varie cariche, esprimono la loro disapprovazione per l’ipotesi di accordo per il rinnovo del contratto nazionale dei Metalmeccanici che sara’ votato i prossimi 19-20-21.12.16,

LE RAGIONI

  1. Salario: aumenti irrisori e per la prima volta non prevedibili, assorbibili e variabili in riferimento ai premi aziendali, dei quali rispetto agli annunciati 92 euro (parametrati al 5° livello) sono solo 51 quelli effettivi.
  2. Obbligatorietà dei TRASFERIMENTI: si passa da 50 ai 52 anni per gli uomini e da 45 a 48 per le donne. Inoltre peggiorano le condizioni di utilizzo della Legge 104.
  3. Contrasto al Jobs Act: nonostante gli oltre 3 milioni di firme raccolte dalla CGIL per l’abrogazione a mezzo referendum di buona parte del Jobs Act (soprattutto la richiesta di ripristino dell’Art.18 e delle norme relative al demansionamento), nulla va in questa direzione.
  4. L’accettazione (implicita) di alcuni punti del contratto 2012 che la FIOM si rifiutò di firmare, quali:

– Raddoppio dello straordinario obbligatorio

– Aumento delle ore di flessibilità che passano da 64 a 80 senza accordo sindacale.

– Malattia: penalizzazione del pagamento dopo il terzo evento annuale.

  1. Con l’implemento, tra l’altro temporaneo, del Welfare Aziendale si incoraggia l’assistenza privata a danno del Servizio Pubblico e si cede rispetto a quanto la FIOM ha sempre sostenuto: che le forme di welfare (Bonus) NON devono essere sostitutive del salario.

 

lannaccone Giuseppe, Petrone Leonardo, Romano Raffaele, Aliperti Francesco, Borrelli Vincenzo, Chiarolanza Enrico,

Coslovich Mario, Criscuolo Gennaro, De Rosa Feliciano, Esposito Raffaele, Granata Antonio, Greco Fabio, Montanino Pasquale, Petrella Vincenzo, Scarca Pasquale, Verdone Egidio, Viscione Francesco

 

– Estendere il coordinamento e l’unità d’azione tra i gruppi di operai organizzati

Buongiorno, il Coordinamento Articolo 1 – Camping CIG di Piombino (Lucchini) aderisce all’appello dei delegati a votare NO all’ipotesi di accordo del rinnovo del contratto metalmeccanici.

Piombino, 16.12.16

 

– “Per fare una montagna ci vogliono tanti granellini”: da una fabbrica di Milano dove ha vinto il SI’

Dalla UNIVER: Oggi 14.12.16 abbiamo votato, sono rimasto davvero stupito, non perché su 100 persone son venute in assembla solo 39, ma perché 15 hanno votato no, non ho sprecato parole per niente, e anche voi avete avuto il giusto peso, certo è un granellino, ma per fare una montagna ci vogliono tanti granellini, anche se in parte demoralizzato, in quanto non riesco a portare tutti in assemblea, non mollo!!!!!!

PS: il funzionario FIOM è stato molto onesto: ha aperto l’assemblea spiegando l’accordo, ma sottolineando che a lui non piaceva

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